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EPC Editore su GeoExpo

Ingegneria e Geotecnica

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  Liquefazione dei terreni
Monaco Sebastiano G.
 
Edizione: aprile 2014
Pagine: 208
Formato: 170x240 mm
ISBN: 978-88-6310-493-6
 
Euro 33,00
 
- 5%
Euro 31,35
 
Disponibilità: Sconto 15% + SPESE DI SPEDIZIONE  GRATIS
 

Liquefazione dei terreni

Metodi, criteri e procedure applicabili alla microzonazione sismica.

Il CD-Rom allegato contiene un programma in Excel per il calcolo del coefficiente di sicurezza da prove penetrometriche dinamiche SPT, da prove penetrometriche statiche CPT, da prove dilatometriche DMT/SDMT e da prove sismiche con misura diretta dalla velocità delle onde di taglio VS.

Entra nel libro

Un volume con foglio di calcolo Excel allegato pensato per geologi, ingegneri, architetti che nel corso della loro attività devono fare i conti con i metodi e i calcoli che regolano la liquefazione dei terreni sabbiosi saturi in particolari condizioni sismiche.

Il testo raccoglie ed evidenzia i criteri e le metodologie di calcolo analizzando e tenendo conto di tutte quelle situazioni geologiche, geomorfologiche e idrogeologiche che riconducono a studi sulle strutture tettoniche, instabilità dei pendii, fenomeni di liquefazione, ecc.

Analisi che, attraverso una programmazione territoriale applicata ad uno studio di microzonazione sismica, aiuta i progettisti, nella programmazione dei Piani Urbanistici, ad escludere o meno aree di territorio a destinazioni urbanistiche di tipo residenziale, industriale, ecc., facendo sì che la definizione di pericolosità sismica dell’area sia congrua con quanto previsto nel D.M. del 14 Gennaio 2008 “Norme Tecniche per le Costruzioni”.

Il volume rappresenta una guida metodologica per lo svolgimento di studi di microzonazione sismica, mediante alcune procedure standardizzate per la zonazione relativa sia alla definizione del moto sismico atteso, sia alla liquefazione, identificando le aree in cui possono manifestarsi o meno fenomeni di instabilità del terreno in funzione dei livelli di approfondimento (I, II e III), proposti negli “Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica - Gruppo di lavoro MS 2008”, solo ai fini esclusivi della valutazione della stima del rischio di liquefazione.

L’argomento è suddiviso in più parti; nella prima, in maniera molto schematica, dopo un excursus normativo, si introduce il concetto di liquefazione, si definiscono le equazioni CRR e CSR che con il loro rapporto determinano il coefficiente di sicurezza Fs, si danno ragguagli circa le correzioni che occorre eseguire ai vari indici (SPT, CPT, DMT, SDMT e VS), ricavati da prove in sito, per la successiva determinazione della suscettibilità o meno alla liquefazione.

Si descriverà l’utilizzo dei metodi di verifica da applicare in funzione dei livelli di approfondimento richiesti.

Nella seconda parte vengono definiti i vari metodi tabellari fornendo metodi esempi applicativi.

Infine, si daranno ragguagli in merito a diverse tipologie di interventi utili a ridurre il rischio di liquefazione.

Indice

Prefazione 

  1. PERICOLOSITÀ SISMICA PER L'INSORGERE DELLA LIQUEFAZIONE 

  2. VALUTAZIONE DELLA SUSCETTIBILITÀ ALLA LIQUEFAZIONE

  3. NORME

  4. METODI

    4.1 Metodi Tabellari

    4.2 Metodi e/o Criteri Empirici

    4.3 Metodi Semplificati

  5. PROVE IN SITU AI FINI DELLA SUSCETTIBILITÀ ALLA LIQUEFAZIONE

  6. INDIRIZZI E CRITERI PER LA MICROZONAZIONE

    6.1 Analisi di I Livello

    6.1.1 Metodi basati sulla relazione magnitudo-distanza

    6.1.2 Metodi basati sul criterio della minima intensità

    6.1.3 Metodi basati sulle condizioni geologiche e geomorfologiche

    6.1.4 Delle caratteristiche granulometriche e geotecniche in generale

    6.2 Analisi di II Livello

    6.3 Analisi di III Livello

  7. CRITERIO PER LA DETERMINAZIONE DELLA MAGNITUDO 

    Esempio Pratico di Calcolo

  8. RESISTENZA ALLA LIQUEFAZIONE 

    8.1 Determinazione del CSR (Cyclic Stress Ratio)

    8.2 Determinazione di CRR (Cyclic Resistance Ratio)

    8.3 Magnitudo Scaling Factor (MSF)

  9. FATTORI CORRETTIVI PER LA STANDARDIZZAZIONE DELLA PROVA SPT 

    9.1 Correzioni di NSPT dovute all’influenza della procedura di esecuzione

    9.2 Correzioni di CN adoperate da vari autori

    9.3 Ulteriori correzioni di (N1)60 dovute al contenuto della frazione fine

    9.4 Correzioni da eseguire su prove penetrometriche statiche (CPT)

    9.5 Correzioni da eseguire su prove sismiche con determinazione di VS

  10. INDICE DEL POTENZIALE DI LIQUEFAZIONE 

    10.1 Pericolosità di Liquefazione

    10.2 Probabilità di Liquefazione

    10.3 Metodi Probabilistici

  11. VALUTAZIONE DELLA RESISTENZA ALLA LIQUEFAZIONE 

    11.1 Metodi Tabellari

    11.1.1 Sherif e Ishibashi (1978)

    11.1.2 Youd e Perkins (1978)

    11.1.3 Youd et al., (1979)

    11.1.4 Iwasaki et al., (1982)

    11.1.5 Corps of Engineers U.S. & Bureau of Reclamation (U.S.B.R., 1952)

    11.1.6 Wakamatsu K. (1992)

    11.2 Metodi Empirici

    11.2.1 Kishida (1969)

    11.2.2 Ohsaki (1969, 1970)

    11.2.3 Durville et al. (1985)

    11.2.4 Profili critici SPT

    11.2.5 Ishihara K. (1985)

    11.2.6 Nakamura (1996)

    11.2.7 Criteri empirici che tengono conto della magnitudo

    11.2.7.1 Kuribayashi e Tatsuoka (1975)

    11.2.7.2 Berardi et al. (1988)

    11.2.7.3 Ambraseys N. (1988)

    11.2.7.4 Law et al.(1990)

    11.2.7.5 Liu e Xie (1984)

    11.2.7.6 Wakamatsu (1993) 

    11.2.7.7 Chinese Building Code (2001)

    11.3 Metodi Semplificati

    11.3.1 Metodi semplificati che utilizzano prove SPT

    11.3.1.1 Iwasaki et al. (1978, 1984)

    11.3.1.2 Yegian e Whitman (1978) 

    11.3.1.3 Seed e Idriss (1982) 

    11.3.1.4 Tokimatsu e Yoshimi (1983) 

    11.3.1.5 Metodo di Seed et al. (1985) 

    11.3.1.6 Metodo di Cortè J. F. (1985) 

    11.3.1.7 Metodo di Finn W. D. L. (1985) 

    11.3.1.8 Metodo di Rauch (1998) 

    11.3.1.9 Metodo dell’Eurocodice 8 (SPT) 

    11.3.1.10 Youd e Idriss (2001) 

    11.3.1.11 Idriss I. M. & Boulanger R.W. (2004)

    11.3.2 Metodi Semplificati da prove CPT

    11.3.2.1 Metodo di Robertson e Wride (1998)

    11.3.2.2 Metodo di Idriss e Boulanger, mediante l’uso della correlazione di Celin et al., (2000) 

    11.3.3 Metodi semplificati da prove Sismiche (VS)

    11.3.3.1 Andrus & Stokoe (2000) 

    11.3.4 Metodi semplificati da prove DMT/SDMT

    11.3.4.1 Metodi

    11.4 Metodi Probabilistici per la definizione di CRR

  12. ESEMPI APPLICATIVI

    12.1 Esempi di Verifica con metodi Tabellari

    12.2 Esempi di Verifica Tabellare con l’utilizzo delle curve Granulometriche 

    12.3 Esempio di Verifica con Metodi Semplificati (VS

    12.4 Esempio di Verifica con Metodi Semplificati che utilizzano dati da SPT

    12.5 Esempio di Verifica con Metodi Semplificati che utilizzano dati da CPT

    12.6 Esempio di Verifica con Metodi Semplificati che utilizzano dati DMT/SDMT

  13. INTERVENTI PER RIDURRE IL RISCHIO LIQUEFAZIONE

    13.1 Metodi di miglioramento delle caratteristiche del terreno 

    13.1.1 Addensamento

    13.1.2 Stabilizzazione 

  14. PROGRAMMA DI CALCOLO

GLOSSARIO 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI


 
 
 
 
 
 

 
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  Vulnerabilità sismica di edifici esistenti in cemento armato e in muratura
Colombini Stefano
 
Edizione: gennaio 2014
Pagine: 480
Formato: 170x240 mm
ISBN: 978-88-6310-479-0
 
Euro 47,00
 
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Vulnerabilità sismica di edifici esistenti in cemento armato e in muratura

Dalle indagini sui materiali alla modellazione, dalle analisi pushover alle verifiche di vulnerabilità: background scientifico, indicazioni normative ed applicazioni pratiche

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A causa della realtà del patrimonio edilizio nazionale la valutazione delle prestazioni sismiche delle costruzioni esistenti è un argomento importante ed attuale nella pratica professionale di chi si occupa di progettazione strutturale.

Si tratta di un tema complesso ed articolato che coinvolge vari aspetti: le indagini per acquisire un’adeguata conoscenza della struttura, le tecniche di modellazione e quelle di analisi, le verifiche di sicurezza, la gestione dei risultati.

Il volume si propone di inquadrare in modo organico tali argomenti, organizzandoli seguendo il percorso logico di una verifica di vulnerabilità sismica correttamente impostata ed eseguita.

Con l’obiettivo di fornire uno strumento di utilità pratica al professionista, il testo non si limita semplicemente a riportare le indicazioni normative, ma ne fornisce anche le motivazioni chiarendone il background scientifico, ne illustra le applicazioni, e mette in evidenza le questioni non espressamente chiarite dalla normativa, nonché i limiti ed i punti deboli, spesso taciuti, dei vari metodi di indagine sui materiali e delle tecniche di analisi (argomenti a cui sono dedicati ampi approfondimenti.

Particolare attenzione è riservata alle analisi pushover, oggi spesso ritenute infallibili, ma che in realtà forniscono risultati affidabili solo quando sono impiegate in ambiti ben precisi.

Un capitolo è inoltre dedicato alle problematiche legate alla modellazione, approfondendo quelle relative ad elementi quali i nodi trave-colonna, i pannelli di tamponatura, i setti, i solai, i macroelementi in muratura, ed esaminando i modelli a fibre e quelli a plasticità concentrata.

Nell’ultimo capitolo è infine trattato l’aspetto delicato della gestione degli esiti delle verifiche di vulnerabilità, riflettendo sulle azioni conseguenti all’evidenza che un edificio strategico e/o rilevante sia ben lontano da prestazioni sismiche soddisfacenti.

Indice

PREMESSA

Riferimenti bibliografici della premessa

  1. I METODI PER LA VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA

    1.1 La vulnerabilità sismica: definizioni

    1.2 Misura del danno e misura dell’azione

    1.3 Metodi per la valutazione della vulnerabilità sismica

    1.3.1 Matrici di Probabilità di danno

    1.3.2 Curve continue di vulnerabilità

    1.3.3 Metodo dell’Indice di vulnerabilità

    1.4 Brevi cenni a recenti metodi per la valutazione speditiva della vulnerabilità sismica

    1.4.1 Il metodo ARISTOTELES

    Riferimenti bibliografici del capitolo 1

  2. LA CONOSCENZA DELL’EDIFICIO

    2.1 Il concetto di “Livello di Conoscenza”

    2.1.1 Le indicazioni normative

    2.2 L’analisi storico-critica e la documentazione disponibile

    2.3 Il rilievo geometrico, strutturale e dei dettagli costruttivi

    2.4 L’esame preliminare della costruzione

    2.4.1 Il controllo visivo delle strutture in c.a.

    2.4.2 Il controllo visivo delle strutture in muratura

    2.5 Le indagini sui materiali

    2.5.1 Indagini distruttive, semidistruttive e non distruttive

    2.5.2 La definizione della campagna di indagini

    2.5.3 La termografia

    2.5.4 I metodi pacometrici

    2.5.5 I metodi chimici (colorimetrici)

    2.5.6 L’endoscopia

    2.5.7 Le indagini sclerometriche

    2.5.8 Le prove ultrasoniche

    2.5.9 La sonda Windsor

    2.5.10 I carotaggi

    2.5.11 I metodi combinati

    2.5.12 Il metodo Sonreb

    2.5.13 Le prove sulle armature delle strutture in c.a.

    2.5.14 I martinetti piatti

    2.5.15 Le prove penetrometriche nelle murature

    2.5.16 Le prove in situ sui pannelli murari

    2.5.17 Definizione delle proprietà meccaniche di un pannello murario

    2.6 Brevi considerazioni sulle caratteristiche meccaniche dei calcestruzzi degli edifici esistenti

    2.7 Il progetto simulato

    2.8 L’esame dei fattori che condizionano la vulnerabilità sismica degli edifici esistenti

    2.8.1 Edifici con struttura in c.a.

    2.8.2 Edifici in muratura portante

    Riferimenti bibliografici del capitolo 2

  3. LA MODELLAZIONE DELLA STRUTTURA

    3.1 Concetti generali: schematizzazione e modellazione

    3.1.1 La schematizzazione

    3.1.2 La modellazione

    3.1.3 Il controllo dei calcoli

    3.1.4 Riflessioni critiche

    3.2 Problemi di schematizzazione e modellazione

    3.2.1 Le tamponature nei telai in c.a.

    3.2.2 Solai rigidi e solai flessibili

    3.2.3 Setti in c.a.

    3.2.4 Modelli a plasticità concentrata e modelli a fibre

    3.2.5 Modellazione delle murature

    3.2.5.1 La scala della modellazione

    3.2.5.2 Cenni agli edifici in aggregato

    3.2.5.3 Il comportamento della muratura: meccanismi di primo modo e meccanismi di secondo modo

    3.2.5.4 Comportamento globale: problemi di schematizzazione

    3.2.5.5 Modellazione del comportamento globale: macroelementi e telaio equivalente

    3.2.5.6 Modellazione del comportamento globale: modelli continui agli Elementi Finiti

    3.2.6 I nodi trave-pilastro

    3.2.7 Definizione delle rigidezze nelle analisi elastiche

    Riferimenti bibliografici del capitolo 3

  4. I METODI DI ANALISI

    4.1 Introduzione

    4.2 Classificazione dei metodi di analisi

    4.3 L’analisi statica lineare

    4.3.1 In cosa consiste il metodo

    4.3.2 Il calcolo del periodo di vibrazione T1

    4.3.3 Il coefficiente λ

    4.4 L’analisi dinamica lineare

    4.4.1 Origini del metodo

    4.4.2 In cosa consiste il metodo

    4.4.3 I fattori di struttura

    4.4.4 Limiti del metodo

    4.5 L’analisi pushover

    4.5.1 Concetti generali

    4.5.2 Potenzialità e limiti del metodo: quando ricorrere alle analisi pushover

    4.5.3 I profili di carico

    4.5.3.1 Principi generali e profili di carico fissi

    4.5.3.2 Profili di carico multimodali

    4.5.3.3 Profili di carico adattivi

    4.5.3.4 Confronti

    4.5.4 Metodi per la valutazione della domanda sismica con le analisi pushover

    4.5.4.1 Il Metodo dello Spettro di Capacità (CSM, “Capacity Spectrum Method”)

    4.5.4.1.1 I modelli di smorzamento

    4.5.4.1.2 Metodi dello Spettro di Capacità modificati

    4.5.4.2 Il Metodo dei coefficienti di spostamento (DCM, “Displacement Coefficient Method”)

    4.5.4.3 Il Metodo N2

    4.5.4.4 Il Metodo N1

    4.5.4.5 I metodi dell’Eurocodice 8 e delle NTC 2008

    4.5.5 l problema dell’applicazione delle analisi pushover alle strutture 3D o irregolari

    4.6 L’analisi dinamica non lineare

    Riferimenti bibliografici del capitolo 4

  5. LE VERIFICHE DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI

    5.1 Le verifiche degli elementi strutturali in c.a.

    5.1.1 Condizioni di applicabilità dei metodi di analisi

    5.1.1.1 Condizioni di applicabilità dell’analisi lineare con spettro di risposta elastico

    5.1.1.2 Analisi lineare con spettro di risposta con fattore di struttura q > 1

    5.1.1.3 Analisi dinamica lineare

    5.1.1.4 Analisi statica non lineare

    5.1.2 Modelli di capacità

    5.1.2.1 Modelli di capacità per meccanismi duttili

    5.1.2.2 Modelli di capacità a taglio

    5.1.2.3 Modelli di capacità per i nodi trave-pilastro

    5.2 Le verifiche delle strutture in muratura portante

    5.2.1 Introduzione

    5.2.2 Modelli di capacità per i meccanismi di primo modo

    5.2.2.1 L’analisi Limite: il Teorema Statico ed il Teorema Cinematico

    5.2.2.2 Principali meccanismi di primo modo

    5.2.2.2.1 Ribaltamento semplice di parete monolitica

    5.2.2.2.2 Ribaltamento composto di parete monolitica

    5.2.2.2.3 Meccanismo di flessione verticale di parete monolitica

    5.2.2.2.4 Meccanismo di flessione orizzontale di parete monolitica

    5.2.2.3 L’analisi cinematica lineare

    5.2.2.4 L’analisi cinematica non lineare

    5.2.3 Modelli di capacità per i meccanismi di secondo modo

    5.2.3.1 I maschi murari

    5.2.3.2 Le fasce

    5.3 Riferimenti bibliografici del capitolo 5

  6. LA GESTIONE DEI RISULTATI DELLE VERIFICHE TECNICHE

    Riferimenti bibliografici del capitolo 6


 
 
 
 
 
 

 
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  Modellazione del sottosuolo con la geofisica applicata alle onde di superficie
Cetraro Faustino
 
Edizione: gennaio 2014
Pagine: 232
Formato: 170x240 mm
ISBN: 978-88-6310-477-6
 
Euro 29,00
 
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Euro 27,55
 
Disponibilità: Sconto 15% + SPESE DI SPEDIZIONE  GRATIS
 

Modellazione del sottosuolo con la geofisica applicata alle onde di superficie

Tecniche SASW, MASW, FTAN, H/V, ReMi, MAM e HVRS.

Entra nel libro

Una guida completa per conoscere il sottosuolo attraverso le tecniche di acquisizione ed elaborazione dei segnali sismici.

Un sistema che si sta sempre più diffondendo anche grazie al notevole progresso dello studio della geofisica e allo sviluppo delle attrezzature in commercio, ormai alla portata di tutti e con costi contenuti rispetto ai metodi diretti dei sondaggi meccanici.

Il volume offre, in particolare, un quadro aggiornato delle più moderne tecniche di acquisizione ed interpretazione dei segnali sismici per le onde di superficie oltre alle nozioni e ai suggerimenti da tenere presenti durante le varie fasi per giungere ad un risultato ottimale.

Il testo parte da alcuni concetti basilari sulla propagazione delle onde per fornire indicazioni sulla strumentazione generalmente utilizzata per le diverse tecniche di acquisizione dei segnali sismici, sia in campo attivo che passivo.

Si passa quindi ad illustrare le metodologie vere e proprie, riportando modalità e tecniche di messa in opera con esempi illustrativi di ottima qualità grafica, sia per gli stendimenti da realizzare in campagna che per le diverse strumentazioni utilizzate.

Il taglio operativo del volume è confermato anche dalla decisione di inserire le opzioni sul settaggio per le varie strumentazioni e i software presenti in commercio.

La spiegazione e la trattazione degli argomenti, inoltre, è stata resa semplice con esempi illustrativi per fornire uno strumento pratico sia a chi si avvicina per la prima volta a questi argomenti che a chi già da tempo opera nel settore. In conclusione, un manuale pratico e illustrato destinato a tecnici liberi professionisti, come geologi, ingegneri, ecc., ma anche agli studenti che vogliono approfondire la materia.

Indice

Prefazione 

  1. ONDE SISMICHE E STRUMENTI DI ACQUISIZIONE

    1.1 Introduzione generale

    1.2 Tipologie di onde sismiche

    1.3 Legge di Snell e principio di Huygens

    1.4 Tipi di vibrazioni

    1.5 Vibrazioni periodiche e irregolari

    1.5.1 Teorema di Fourier

    1.5.2 Trasformata di Fourier discreta (DFT - Discrete Fourier Transform)

    1.6 Modi di vibrare del suolo e delle strutture

    1.7 Analisi spettrale

    1.7.1 Campionamento del segnale

    1.8 Attenuazione geometrica

    1.9 Fattori di controllo delle ampiezze dei segnali sismici

    1.10 Velocità delle onde sismiche

    1.11 Comportamento meccanico dei terreni

    1.12 Attrezzatura per le misure sismiche

    1.13 Tipologie di prove sismiche

  2. ACQUISIZIONE DEL SEGNALE E CURVE DI DISPERSIONE 

    2.1 Generalità sul Physical noise

    2.2 Acquisizione e informazioni sui record

    2.3 Dispersione e sovrapposizione dei modi

    2.4 Disposizione dei ricevitori per l’acquisizione del segnale

    2.5 Tempi di acquisizione

    2.6 Somma di acquisizioni multiple per la sismica attiva

    2.7 Acquisizioni per la sismica passiva (ReMi) - lineare

    2.8 Acquisizioni per analisi H/V

    2.8.1 Tromometro digitale – Tromino®

    2.9 Parametri e settaggi per le acquisizioni

    2.10 Software di gestione per le acquisizioni sismiche di tipo attivo

    2.11 Software di gestione per le acquisizioni sismiche di tipo passivo

    2.12 Note sul posizionamento dei geofoni su strati compatti

  3. SASW (Spectral Analysis of Surface Wave)

    3.1 Concetti generali

    3.2 Metodo SASW

    3.2.1 Sorgenti utilizzate

    3.2.2 Differenza di fase

    3.2.3 Stima della velocità

    3.2.4 Valutazione della qualità del segnale

    3.2.5 Interpretazione delle misure

    3.2.6 Inversione delle misure

    3.3 Metodo di analisi CWT (Continuous Wavelet Transform)

    3.3.1 Dati e analisi dello spettro

    3.4 Valutazione della velocità di taglio

    3.5 GSD Instruments – SASW Control Software

  4. MASW (Multichannel Analysis of Surface Waves) 

    4.1 Generalità

    4.2 Metodo MASW

    4.3 Cenni sulle onde di Rayleigh in un mezzo stratificato 

    4.4 Curva di dispersione e velocità di gruppo

    4.5 Spettro di velocità

    4.5.1 Considerazioni sulle curve di dispersione

    4.5.2 Onde guidate

    4.6 Modo fondamentale e modi superiori di Rayleigh

    4.7 Operazioni di picking per le curve di dispersione 

    4.8 Operazioni di inversione per le curve di dispersione 

    4.8.1 Inversione per le onde di Love e di Rayleigh 

    4.8.2 Cosa sono gli algoritmi genetici 

    4.8.3 Misfit e minimi locali 

    4.9 Inversione congiunta e problema della non univocità 

    4.10 Algoritmi evoluti per la ricerca dei multiobiettivi 

    4.10.1 MOP e fronte di Pareto

    4.10.2 Cenni sulla tecnica MOEA 

    4.11 Esempio di elaborazione MASW 1D 

    4.12 Profili di sezioni con le MASW (2D)

    4.12.1 Spread configuration (stendimento dei geofoni)

    4.12.2 Elaborazione dei dati 

    4.13 Indicazioni sul calcolo del VS30 

  5. METODO FTAN (Frequency-Time ANalysis) 

    5.1 Generalità del metodo FTAN 

    5.2 Metodo di analisi in sintesi 

    5.3 Profili di velocità delle onde di taglio con il metodo FTAN 

  6. MICROTREMORI E RISPOSTA DI SITO 

    6.1 Metodi dei rapporti spettrali

    6.2 Rapporti spettrali H/V

    6.2.1 Metodo di Nakamura HVSR

    6.3 Inversione per onde di coda

    6.4 Spettri di Fourier

    6.5 Metodi di correlazione

    6.5.1 Cross-correlation di Aki (1957)

    6.5.2 Beam Forming ed High Resolution

    6.5.3 MUSIC (Multiple Signal Characterization)

    6.5.4 Matrice di covarianza

    6.6 Misura delle vibrazioni degli edifici secondo le normative vigenti

    6.7 Acquisizioni dei dati

    6.8 Esempio di calcolo del rapporto H/V

    6.9 Elaborazione mediante il software Geopsy.org

    6.10 Metodologia di calcolo della curva di dispersione per H/V

    6.11 Considerazioni sul profilo verticale delle onde di taglio

    6.12 Elaborazione con il software Easy HVSR

  7. ReMi e MAM 

    7.1 Generalità sui microtremori

    7.2 Metodologia ReMi (Refraction Microtremors)

    7.3 Velocità di fase

    7.3.1 Sintesi sul dominio f-k

    7.3.2 Autocorrelazione spaziale - SPAC

    7.3.3 Extended spatial autocorrelation - ESPAC

    7.4 Operazione di picking e curve di dispersione

    7.5 Profilo verticale monodimensionale

    7.6 Metodo passivo MAM 

    7.7 Esempio di elaborazione MAM con array ad L 

    7.8 Esempio di elaborazione MAM con array triangolare 

    7.9 Configurazioni 2D tipiche per le indagini MAM 

  8. ANALISI CONGIUNTE PER LE ONDE DI SUPERFICIE 

    8.1 Concetti generali 

    8.2 Combinazione MASW 1D con ReMi (1D) 

    8.3 Combinazione MASW 1D con MAM 2D

    8.4 Combinazione MASW 2D con MAM 

    8.5 Osservazione sui metodi di combinazione con HVSR 

    8.6 Combinazione onde Rayleigh - Love E HVSR

Bibliografia

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